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Costruire i punti di forza

I punti di forza non solo ci permettono di crescere, ma sono anche importanti per l’apprendimento. Se riusciamo a identificare il potenziale unico di ogni bambino/a e lavoriamo con gli studenti/esse affinché riescano a riconoscere i propri punti di forza possiamo promuovere lo sviluppo della resilienza. Nel nostro caso, Anna si concentra sui punti di forza di Jamie, in particolare sul suo amore e interesse per la musica, per rafforzare così la sua autostima. Infatti, la fiducia in se stessi e il senso di efficacia sono fonti importanti di benessere e resilienza. Le strategie che gli/le insegnanti possono utilizzare in classe per favorire l’autostima degli studenti/esse possono includere: incoraggiamento, lode, incentivi. Tra gli elementi che aiutano a ridurre i comportamenti difficili e aumentare i comportamenti pro-sociali e la disciplina tra i bambini a rischio ci sono anche i piani individuali di supporto al comportamento rivolti agli studenti con condotta più disturbata (Reinke et al., 2014). Tali piani comprendono le strategie di incoraggiamento, nonché pratiche didattiche e supporti ambientali volti a ridurre i problemi comportamentali, aumentare i comportamenti positivi e promuovere lo sviluppo socio-emotivo.

In caso di studenti/esse che affrontano avversità e traumi, l’apprendimento di capacità sociali ed emotive risulta molto importante in quanto li aiuta ad acquisire la consapevolezza di se stessi e fornisce loro le competenze per gestire il comportamento e le emozioni. Quei momenti in cui i bambini/e scattano emotivamente in classe possono dare all’insegnante un’opportunità pratica per presentare strategie alternative per gestire la situazione nonché per aiutare i bambini/e a decidere come affrontare meglio il problema in futuro. Nel nostro caso Anna ha utilizzato tecniche di gestione comportamentale positiva e proattiva, come il respiro controllato, per aiutare Jamie a sviluppare la capacità di gestire il proprio comportamento. Ciò – un ottimo esempio di come possono essere costruiti i punti di forza – ha permesso a Jaime di sviluppare importanti competenze che lo aiutano a calmarsi quando si sente angosciato, confuso e arrabbiato. All’interno della classe può essere allestito un “angolo della calma”: un luogo positivo e tranquillo, dotato di materiali morbidi e confortevoli, che aiuta lo studente a riacquisire il controllo delle sue emozioni e a sfuggire sfide e situazioni che costituiscono per lui fonti di frustrazione o iperstimolazione.

Infine, possiamo ottenere effetti benefici coinvolgendo il bambino/a nel processo decisionale e investendolo di adeguato potere e controllo della situazione (laddove è appropriato dal punto di vista dello sviluppo), favorendo così al contempo il processo di responsabilizzazione del bambino (empowerment). Un approccio collaborativo e interattivo volto alla soluzione dei problemi può anche insegnare ai bambini/e strategie efficaci per affrontare le situazioni, costruendo la loro autostima e autoefficacia. È importante notare che gli/le insegnanti che lavorano con i bambini/e esposti al trauma possono svolgere un ruolo importante nell’aiutarli a riconoscere e gestire le emozioni. L’ascolto attivo e l’identificazione delle emozioni possono gettare basi per lo sviluppo di competenze sociali ed emotive dei bambini/e , consentendo loro di regolare i propri comportamenti e le proprie emozioni (Williams et al., 2018).